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La tradizione vuole che il palazzo trecentesco situato nella centrale via Baldassini, di proprietà dell’Università degli Studi di Perugia e recentemente concesso in comodato d’uso alla Fondazione Perugia, sia stato proprio la Casa del Santo Ubaldo.

All’interno della struttura sono conservate alcune tracce delle decorazioni murarie originali, mentre la facciata esterna è stata arretrata a seguito della costruzione dei prospicienti palazzi comunali.

La Casa contiene una sala conferenze, uno spazio di lavoro e al piano superiore un magnifico salone che ospita una galleria di rappresentazioni iconografiche del Santo Patrono di Gubbio e una raccolta di dipinti e maioliche di straordinario valore storico e artistico. La sezione “Iconografia del Patrono”, presente al primo piano, consta di ben oltre trenta riproduzioni di dipinti realizzati tra il XVI e il XIX secolo. Le opere provengono da collezioni private, pubbliche e da alcune chiese della città di Gubbio e del territorio circostante, e richiamano l’opera di importanti artisti, tra i quali Sinibaldo Ibi, Benedetto Nucci, Virgilio Nucci, Giovanni Maria Baldassini, Federico Brunori, Francesco Allegrini. Nella raccolta di “Dipinti e Maioliche” sempre al primo piano, compaiono pitture pregevoli realizzate tra il XVII e il XVIII secolo da pittori quali Nicola Giuli, Margherita Caffi, Giulio Bucci e Gaetano Ottani.

Tra le maioliche sono presenti opere della manifattura Ginori e pezzi provenienti dal pesarese, ma il nucleo più corposo è costituito da maioliche a lustro di Gualdo Tadino e Gubbio, con piatti e vasi decorati, prodotti tra il XIX e il XX secolo.

Sebbene aperta al pubblico solo di recente, la Casa è diventata un punto di riferimento per tutta la comunità eugubina ed è sovente destinata a sede di attività espositive e ad attività culturali, congressuali e museali.