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E’ iniziato il 4 aprile 2016 con “Relazioni pericolose” il nuovo ciclo di incontri organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalla Fondazione Cariperugia Arte che vede personaggi del mondo politico e culturale confrontarsi su un tema complesso quanto affascinante

PERUGIA – Un legame spesso impercettibile e sotterraneo, un’attrazione che nei secoli ha unito arte e potere esprimendosi in tutti gli ambiti della realtà storica, dalle relazioni umane a quelle sociali fino alle implicazioni politiche.

E’ su tale complesso rapporto, ancora tutto da esplorare, che personalità del mondo dell’arte e della cultura si accingono a dibattere nel ciclo di incontri dal titolo “ARTE e POTERE” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalla Fondazione Cariperugia Arte. L’idea alla base del progetto, che si sviluppa in 7 incontri tematici, è quella di dare vita a un serrato dibattito pubblico su un tema indubbiamente ambiguo quanto affascinante, partendo da competenze disciplinari, professionalità e punti di vista molto diversi fra loro.

Ecco, dunque, che al tavolo del confronto oltre ai tre coordinatori del progetto Alessandro Campi e Francesco Federico Mancini dell’Università degli studi di Perugia e Paolo Nardon, critico d’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, siederanno nomi come Sergio Rizzo, Antonio Natali, Bernard Aikema, Alberto Grohmann, Pietro Cesare Marani, Marco Versiero, Achille Bonito Oliva ed Ernesto Galli della Loggia. Ciascuno per far valere la propria posizione, senza esclusione di colpi.

Si comincia con un tema il cui titolo già la dice lunga: “Relazioni pericolose”. Ad aprire il dibattito, il 4 aprile, proprio i tre coordinatori Francesco Federico Mancini, Paolo Nardon, Alessandro Campi che hanno scelto una formula decisamente inusuale. Il legame tra arte e potere viene interpretato a partire da alcune opere d’arte come le Iscrizioni iraniane di Behistun e “La Flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca, “Convito in casa di Levi” di Paolo Veronese e “La Morte della Vergine” di Caravaggio, “For the love of god” di Damien Hirst e “Dollar Bill” di Andy Warhol. I tre esperti cercheranno di spiegarlo attraverso analisi, fatti e retroscena, per presentare un quadro che in qualche modo offra una chiave interpretativa di alcuni eventi cardine della storia occidentale.

Gli appuntamenti successivi il 16 aprile – con il confronto intorno a “L’architettura come “trionfo della volontà”. L’esperienza dei totalitarismi del Novecento –  e il 24 maggio con “Firenze al tempo della Repubblica di Pier Soderini”.

Dopo la pausa estiva si riprende poi il 21 settembre, con “Hieronymus Bosch, Filippo il Bello e la committenza nelle Fiandre del Quattrocento”, per proseguire il 12 ottobre con “La pittura olandese e la borghesia mercantile del secolo d’oro”, il 26 ottobre con “Leonardo Da Vinci e Ludovico il Moro: l’artista e il suo principe” e, per finire, con “Avanguardie artistiche e rivoluzioni politiche, che chiude il programma il 16 novembre.

Tutti gli incontri avranno inizio alle 17.30 presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani (Corso Vannucci, 47) sede della Fondazione.