Il Machiavelli ritrovato, un ritorno imprevisto. Si terrà lunedì 27 ottobre alle ore 18, presso il Complesso del Vittoriano (Sala Verdi, via S. Pietro in carcere), a Roma, l’incontro durante il quale verrà presentato il ritratto inedito di Niccolò Machiavelli recentemente acquisito dal professore universitario Alessandro Campi. Machiavelli non smette di stupire e di attirare l’attenzione. I cinquecento anni dalla originaria redazione del Principe, caduti nel 2013, sono stati l’occasione in tutto il mondo per tornare su quest’autore e sulla sua opera più conosciuta, celebrata e controversa. Ma hanno anche offerto il pretesto – attraverso mostre, convegni e pubblicazioni – per rileggerne l’opera nel suo complesso e per offrirne nuove chiavi di lettura e nuove interpretazioni, ivi comprese quelle più bizzarre e fantasiose. Machiavelli è d’altronde abituato ad essere frainteso ed equivocato, ad essere utilizzato e manipolato.
Da cinque secoli il suo nome suscita discussioni e controversie. Il suo pensiero è stato esaltato e criticato, difeso in modo veemente e condannato senza appello. Lunghi periodi di oblio sono stati seguiti da riscoperte appassionate. Nei suoi scritti alcuni hanno visto la difesa della libertà repubblicana, altri l’elogio della tirannia. Tutti, in compenso, vi hanno scorto elementi di ambiguità e una voluta ricerca della dissimulazione e dell’inganno intellettuale. Non stupisce dunque che Machiavelli sia fonte di continue sorprese. L’ultima è il ritrovamento di un suo ritratto tardocinquecentesco sinora sconosciuto, che va ad arricchire in modo originale la scarna galleria dei suoi profili storici posseduti dai musei italiani. Quale di questi, tutti realizzati postumi, ritrae il vero Machiavelli? Cosa aggiunge il nuovo ritratto – ritrovato negli Stati Uniti da un collezionista e tornato finalmente in Italia – a quelli che già conoscevamo, ora che per la prima volta viene presentato in pubblico dopo essere stato restaurato? Ma è una sorpresa anche come si sia tornati a parlare di Machiavelli, oltre che in ambito accademico, anche con riferimento all’attualità politica italiana. Qualcuno dice che da vent’anni, secondo il vaticinio di Petrarca ripreso dal Segretario, siamo alla ricerca di “Un cavalier che Italia tutta onora, / Pensoso più d’altrui che di se stesso”. Un’illusione collettiva, persino pericolosa, o una speranza che prima o poi verrà soddisfatta? Altri vedono riflessi machiavelliani nelle lotte di potere e negli intrighi che da anni caratterizzano la lotta tra partiti e leader. E significa qualcosa che la Firenze di Machiavelli sia diventata, da qualche tempo, il cuore della politica nazionale?
Tra storia dell’arte, storia delle idee e cronaca di costume, mentre si avviano a conclusione le celebrazioni legate alla stesura del Principe, si scopre che Machiavelli – per immagini e attraverso le sue parole – ha ancora molto da dirci.
All’incontro ingervengono Giuliano Amato, Alessandro Campi, Sergio Rizzo e Claudio Strinati. Modera Virman Cusenza.

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