La Consulta delle Fondazioni di origine bancaria umbre ha aderito al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”. Presentati i due bandi che a livello nazionale stanziano 115 milioni di euro, più 1 milione destinato alle zone colpite dal terremoto

PERUGIA – Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria in prima linea nella lotta contro la povertà educativa minorile, attraverso azioni finalizzate alla costituzione di una rete sociale a sostegno di bambini ed adolescenti tesa a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Con questo obiettivo il Governo e le Fondazioni di origine bancaria hanno firmato un protocollo d’intesa per la costituzione del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, un progetto nazionale al quale ha aderito anche la Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria, costituita da Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, di Foligno, di Orvieto, di Perugia, di Spoleto, di Terni e Narni. A disposizione ci sono 115 milioni di euro, a cui si aggiunge un ulteriore milione destinato alle zone colpite dal terremoto.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, in occasione di un incontro organizzato dalla Consulta che si è tenuto presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Sono intervenuti: Sergio Zinni, Presidente Consulta delle Fondazioni umbre; Giampiero Bianconi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia; Matteo Melley del Comitato delle Piccole e Medie Fondazioni Acri; Vincenzo De Bernardo del Forum Nazionale Terzo settore – Fondazione con il Sud; Maurizio Mumolo per “Con i bambini – impresa sociale” soggetto attuatore del fondo.

 

“Di fronte al dramma che colpisce tanta parte della popolazione italiana – ha detto il Presidente Sergio Zinni nel dare il benvenuto ai presenti a nome della Consulta – finalmente c’è chi ha avuto il coraggio di gettare la maschera dell’indifferenza. E’ evidente che questa iniziativa che vede le Fondazioni di origine bancaria impegnate nella lotta contro il triste fenomeno della povertà è una soluzione parziale al problema, ma vuole nel contempo essere uno stimolo per avviare politiche nazionali per contenere questa triste realtà dando dignità alle persone, anche attraverso la creazione di opportunità di lavoro”.

Ha voluto rimarcare l’importanza degli interventi nel campo del sociale e gli aiuti alle fasce di popolazione più bisognose, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Giampiero Bianconi. Tra queste, insieme agli anziani, alle persone non autosufficienti e alle famiglie colpite dalla crisi ci sono proprio “i bambini e i ragazzi che si trovano a vivere situazioni di abbandono o in contesti familiari disagiati che li costringono ad abbandonare gli studi, con la conseguenza che spesso sono destinati a incontrare difficoltà nell’inserimento sociale”. Per Bianconi “è molto importante che le Fondazioni, insieme al Governo, abbiano condiviso questo grande progetto che indica la volontà di affrontare un problema rilevante, anche sotto il profilo politico. Credo, inoltre, che sia molto positivo il fatto che i progetti saranno sottoposti ad un monitoraggio per misurare le ricadute che avranno sul territorio”.

Una sfida dunque, “che mette alla prova – ha detto Matteo Melley del Comitato delle piccole e medie Fondazioni Acri – i rapporti delle Fondazioni con il territorio e con il Terzo settore. In Umbria, come nelle altre regioni, le Fondazioni sono chiamate a fare da intermediazione fra Associazioni, Istituzioni e mondo della scuola per creare una rete in grado di realizzare progetti che riescano a catalizzare risorse a livello territoriale. Tutto questo cercando di uscire dai propri confini – e questa è un’altra scommessa – per realizzare i programmi interregionali di dimensione più ampia”. Melley ha poi spiegato che per le zone colpite dal terremoto sono state messe a disposizione risorse per 1 milione di euro.

Un invito, questo, condiviso anche da Vincenzo De Bernardo del Forum nazionale del Terzo settore: “L’idea alla base dell’iniziativa – ha detto – è quella di attivare alleanze strategiche per la creazione di reti di protezione sociale non occasionali, ma destinate a durare nel tempo. Questa è infatti una straordinaria iniziativa di politica economica: siamo arrivati alla conclusione che se è vero che lo sviluppo economico trascina il Welfare, quest’ultimo a sua volta è propedeutico ad una nuova stagione di sviluppo economico, dove i giovani hanno e avranno un ruolo fondamentale. E’ dunque necessario un sostegno da parte della comunità educativa per la loro crescita, e i bandi vanno in questa direzione. Il Terzo settore è un “mezzo per”, la finalità è quanto saremo in grado di lasciare tra i soggetti destinatari degli interventi”.

Entrando più nei dettagli dei bandi Maurizio Mumolo di “Con i Bambini – impresa sociale”, il soggetto attuatore del Fondo, ha spiegato che quello “Infanzia” è indirizzato essenzialmente al rafforzamento dei servizi educativi, mentre quello “Adolescenza” è incentrato sul tema della dispersione scolastica. Per ciascuno si possono percorrere due strade: quella nazionale e interregionale, che prevede progetti attivati in sinergia con altre realtà nazionali; quella regionale, alla quale complessivamente sono riservati circa 4,5 milioni di euro per il gruppo di regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Molise. Mumolo ha poi evidenziato che la data di scadenza dei bandi riguarda la presentazione delle sole idee progettuali. Per chi verrà selezionato in questa prima fase ci saranno poi 60 giorni di tempo per tradurre tali idee in progetti esecutivi, che saranno valutati non soltanto per la qualità, ma anche l’incidenza che questi ultimi avranno sul territorio e per le partnership attivate.

SINTESI DEI BANDI

LE RISORSE – Complessivamente sono stati stanziati 115 milioni di euro, che verranno erogati attraverso due bandi pubblicati nel sito www.conibambini.org lo scorso 15 ottobre.

Al primo bando, che riguarda i progetti per la prima infanzia (da 0 a 6 anni) sono stati destinati 69 milioni di euro, mentre ammontano a 46 milioni le risorse assegnate al bando adolescenza (da 11 a 17 anni). Per entrambi, l’attribuzione delle risorse verrà effettuata sulla base di due diverse graduatorie.

Al fine di garantire la diffusione della sperimentazione sull’intero territorio nazionale, infatti, una quota delle risorse previste – pari al 50% dell’ammontare di ciascun bando – è ripartita per regione o gruppi di regione, sulla base di indicatori combinati di tipo demografico e socio-educativi.

Seguendo tale ripartizione minima, su un totale dei 23 milioni riservati del bando “Adolescenza” e dei 34,5 milioni di quello “Infanzia”, al gruppo di regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Molise spettano rispettivamente 1,8 milioni e 2,7 milioni di euro, che saranno attribuiti in base ad una prima graduatoria che riguarderà i progetti su territori compresi in un’unica regione il cui valore è compreso tra 250 mila euro e 1 milione di euro. Le risorse saranno pertanto attinte fino all’esaurimento di tale plafond.

L’altro 50% delle risorse non è stato invece sottoposto a ripartizione territoriale e verrà erogato in base ad una seconda graduatoria in cui verranno inseriti interventi di maggiore dimensione, che potranno insistere anche su più regioni e il cui valore va da un 1 milione di euro e fino a 3 milioni di euro.

GLI INTERVENTI FINANZIATI – Uniti dall’obiettivo comune di contrastare la povertà educativa minorile, i due bandi promuovono iniziative per favorire l’accessibilità ma anche il miglioramento dei servizi educativi e di cura per bambini ed adolescenti, prestando attenzione anche al contesto familiare, soprattutto nel caso dei nuclei più vulnerabili.

Il Bando “Infanzia” è pertanto indirizzato a sostenere iniziative per il potenziamento delle condizioni di accesso ai servizi di asili nido e scuola d’infanzia e per l’integrazione dei servizi per la prima infanzia adottando un approccio multi-servizio, ma promuove anche azioni a sostegno della genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia – lavoro, nonché la sperimentazione di strumenti di aiuto economico alle famiglie condizionati all’accesso e alla frequenza dei servizi da parte dei minori.

Per gli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni verranno premiate le proposte mirate a contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, come la promozione della scuola in quanto attore centrale nel sostenere la crescita dei minori e delle loro famiglie, la cura degli spazi comuni in cui sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero e di promozione della cittadinanza e della legalità, le azioni di rafforzamento del ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali), l’attivazione di processi di sviluppo per incentivare una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio.

I DESTINATARI – L’invito è rivolto alle organizzazioni del terzo settore e al mondo della scuola (minimo 2 soggetti, di cui almeno un ente del terzo settore) che possono attivare sinergie anche con i sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, con le istituzioni, le università, il mondo delle imprese. Saranno particolarmente premiate le proposte che prevedano partnership allargate, formate da numerosi soggetti pubblici e privati del territorio.

DOMANDE E SCADENZE – Le proposte dovranno essere presentate esclusivamente on line, tramite il sito www.conibambini.org. Per il bando “Infanzia” c’è tempo fino a lunedì 16 gennaio 2017, mentre per quello “Adolescenza” il termine ultimo è fissato a mercoledì 8 febbraio 2017.

Per ulteriori chiarimenti scrivere all’indirizzo iniziative@conibambini.org o contattare telefonicamente gli uffici Attività istituzionali di CON I BAMBINI al numero 06/40410101 (interno 1).

 

 

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