PERUGIA – Troppo spesso vedove, Lavoravano come sarte, in tante hanno offerto il proprio contributo come crocerossine,  ma le donne in guerra furono anche operaie militari, portatrici carniche, impiegate del “terziario di guerra”. Ad approfondire il ruolo della donna nel periodo della Grande Guerra è stata la professoressa Barbara Curli, intervenuta venerdì 20 marzo all’incontro promosso dalla Fondazione Cariperugia Arte sul tema del “Le donne nella Prima guerra mondiale” nell’ambito del ciclo “La Grande Guerra: due colpi di pistola, dieci milioni di morti”.
L’incontro ha avuto luogo presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Palazzo Graziani al Corso. Ad aprire i lavori il Presidente della Fondazione Cariperugia Arte, Giuseppe Depretis, insieme al professore dell’Università degli Studi di Perugia, Alessandro Campi.
Un tema – quello delle donne appunto- che ha generato un inaspettato interesse, derivato sia dal numero di presenze in sala sia dai numerosi interventi e domande che il pubblico presente ha esposto ai relatori.
Particolarmente gradita la  presenza delle ausiliarie delle forze armate di Perugia, le “Crocerossine” che hanno aderito a questa iniziativa creando un’atmosfera ancor più suggestiva. 

 

Gli incontri accompagnano la mostra “La Prima guerra mondiale e l’Umbria”, aperta a Palazzo Baldeschi, corso Vannucci 66, Perugia, fino al 2 giugno 2015.

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