Lunedì 27 aprile a Perugia e martedì 28 a Gubbio, altri due incontri del ciclo legato alla mostra “La prima Guerra Mondiale e l’Umbria” tenuti rispettivamente da Giuseppe Severini, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, e Giovanni Belardelli dell’Università degli studi di Perugia

PERUGIA – Ancora due grandi esperti per altrettanti incontri nell’ambito del ciclo La Grande Guerra voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ed organizzato dalla Fondazione Cariperugia Arte legato alla mostra “La Prima guerra mondiale l’Umbria” allestita a Palazzo Baldeschi, a Perugia, fino al prossimo 2 giugno.

Lunedì 27 aprile alle 17.30, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani (Corso Vannucci, 47) sarà Giuseppe Severini, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, ad intervenire sul tema “La legge di salvaguardia delle vestigia della Grande Guerra”.

La Prima guerra mondiale non è solo fatti, è anche luoghi. I seicento chilometri di fronte, dallo Stelvio all’Adriatico, gli altri centocinquanta del Grappa-Piave, sono punteggiati da vestigia: milioni di uomini vi hanno vissuto e combattuto per tre anni e mezzo tra fortificazioni, trincee, gallerie, monumenti, lapidi, ospedali da campo e così via. L’opera inesorabile del tempo li andava cancellando. Però oggi molti, visitando l’Adamello o le Dolomiti, il Carso o l’Altipiano di Asiago, vedono tanti restauri. Sono stati resi possibili da una provvida legge, la n. 78 del 2001, nata quasi per scommessa quindici anni fa, girando per quei luoghi. Una legge dalla tecnica d’avanguardia, con una tutela leggera, senza troppi comandi e divieti, rivolta alla sussidiarietà e orientata a ‘far fare’ chiunque voglia e sappia. Ne sono nate innumerevoli iniziative di recupero e il censimento di tanti monumenti, obiettivi qualificanti per un positivo turismo tematico.

Prima in Europa, la legge usa i temi della memoria e del ricordo per documentare – con orientamento debitamente neutro – la storia materiale e la quotidianità e conservare elementi di quell’universo di vita e materiali sia militari che sociali, dei popoli e delle comunità locali, delle scienze e delle tecniche, dall’ingegneria all’alpinismo, dalla medicina alla cartografia alla produzione industriale.

Giuseppe Severini, insieme a Daniele Ravenna – oggi dirigente del Ministro dei beni culturali – scrisse un progetto di legge che fu portato avanti da un senatore che era anche uno dei principali storici della Grande Guerra, Alberto Monticone, e che fu approvato pressoché all’unanimità. Con lui, a Perugia, sarà presente Paola Monacchia, Presidente della Deputazione di Storia Patria dell’Umbria, istituto che ha collaborato alla realizzazione dell’incontro.

Il giorno successivo, martedì 28 aprile, sempre alle 17.30 ma questa volta a Gubbio, presso la Sala Trecentesca del Palazzo Pretorio, sarà il professor Giovanni Belardelli dell’Università degli studi di Perugia ad offrire il proprio contributo affrontando il tema “La Grande Guerra nella storia d’Italia. Memorie e rappresentazioni”.

L’intervento del professor Belardelli è mirato ad esprimere un giudizio storico rispetto a questo tragico evento, un’analisi che va oltre la guerra testimoniata dalla sensibilità dei combattenti. A distanza di 100 anni, in base ad una certa cultura diffusa nel Paese, il Primo conflitto mondiale rischia di essere letto solo attraverso una esperienza di sofferenze, lutti e morti. Così fu per tutte le guerre e su questo aspetto sembrano concentrarsi i libri che vengono pubblicati, che nella maggior parte dei casi hanno come protagonisti i ricordi familiari, le foto, i diari che testimoniano come i soldati non volevano combattere né morire. Ma la storiografia che ha insistito su tale rifiuto, non sembra notare che questi soldati hanno comunque combattuto e sono morti e – questa è la cosa straordinaria – senza i fenomeni di ribellione che avvennero in altri Paesi. Ed è su questo discorso storico che si indirizzerà l’intervento del professor Belardelli.

In seguito alla collaborazione attivata tra la Fondazione CariperugiaArte e Umbria Ensemble, martedì sarà anche il terzo ed ultimo appuntamento che vedrà il gruppo di musicisti esibirsi su un programma originale di musiche e letture di grande valore storico e musicologico legato alla Grande Guerra. Il Quartetto d’Archi di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, violini; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello), insieme con la voce di Claudio Carini (Fontemaggiore TSI) presenterà in una nuova versione le pagine di Casella e Malipiero scritte durante la Grande Guerra e, in prima esecuzione moderna, le partiture di musicisti umbri partiti per combattere al fronte. Le pagine inedite tratte dal diario di prigionia del perugino Mario Squartini, per gentile concessione dei familiari, si alterneranno a composizioni scritte tra il 1916 ed il ’17 per ricostruire, grazie alle parole ed alle musiche degli uomini che ne furono segnati irreversibilmente, la storia e la tragedia della Grande Guerra.

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