Per il 2017 già stanziati 273mila euro grazie agli accordi siglati il 21 dicembre tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e i Comuni di Gubbio, Gualdo Tadino e Castiglione del Lago

PERUGIA – Interventi straordinari di sostegno economico, fino a 800 euro l’anno, alle famiglie che non riescono a pagare le utenze di gas, acqua e luce e l’affitto mensile della casa. Nasce nel segno della solidarietà il progetto “Sostegno alle situazioni di povertà”, l’iniziativa già sperimentata in passato a Gubbio su cui potranno contare anche i residenti nei territori di Gualdo Tadino e di Castiglione del Lago che vivono in situazioni economiche disagiate.

Salgono a tre, infatti, i Comuni con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha sottoscritto altrettante convenzioni a cui hanno aderito anche altre realtà: la Caritas diocesana e il Cesvol di Gubbio; il Centro di Volontariato sociale della Caritas diocesana di Gualdo Tadino; la Caritas diocesana, il Cesvol, il Centro socio culturale “L’incontro” e l’Associazione Confraternita di Misericordia di Castiglione del Lago.

Questa mattina, a Palazzo Graziani, la firma degli accordi da parte del presidente della Fondazione, Giampiero Bianconi, i sindaci dei tre comuni Filippo Mario Stirati (Gubbio), Massimiliano Presciutti (Gualdo Tadino) e Sergio Batino (Castiglione del Lago) e i rappresentati delle altre associazioni coinvolte.

Solo per il 2017 sono già disponibili 273mila euro, di cui 180mila stanziati dalla Fondazione, per supportare le famiglie che non riescono a coprire i costi da sostenere per le utenze e i contratti di locazione.

Questo il punto fermo, ma la prospettiva è quella di andare oltre l’aiuto momentaneo in denaro attivando altre forme di supporto, come l’erogazione di borse lavoro e voucher, per offrire ai soggetti in difficoltà occupazionale la possibilità di un inserimento lavorativo.

Dal punto di vista tecnico per ciascun comune viene istituito un Fondo, a cui potranno attingere le famiglie con un reddito ISEE fino a 7mila euro che presenteranno la domanda. Quest’ultima dovrà essere accompagnata dalle bollette delle utenze relative a servizi idrici integrati, gas per uso domestico ed energia elettrica intestate al richiedente o comunque riferibile ad una utenza intestata ad altro soggetto facente parte del nucleo familiare. Stessa cosa vale per il contratto di locazione ad uso abitativo, che deve essere intestato al richiedente o ad altro membro della famiglia.

Sarà una apposita Commissione, composta da rappresentati dei soggetti promotori del progetto, a stabilire i destinatari e l’entità dei contributi sulla base di una fase istruttoria condotta dai Servizi sociali del Comune, i quali formuleranno la richiesta di contributo dopo aver analizzato la documentazione presentata da ciascun richiedente.

Il contributo, che non potrà superare gli 800 euro annuali per ciascun nucleo familiare, sarà erogato mensilmente per un periodo di tempo non superiore a tre mesi e verrà garantito fino ad esaurimento delle risorse a disposizione. E’ prevista la possibilità di riproporre una nuova richiesta, che sarà sottoposta a nuovo iter istruttorio. Saranno esclusi dal contributo i beneficiari del SIA o coloro che ne abbiano fatto richiesta fino a verifica dell’eventuale accoglimento.

“Efficienza ed equità” sono, come sottolineato dal Presidente della Fondazione, Giampiero Bianconi, i requisiti imprescindibili del progetto, a testimoniare il profondo impegno della Fondazione nel campo del sociale, un settore su cui si stanno convogliando sempre più risorse per tamponare quanto più possibile i pesanti effetti della crisi: “Siamo partiti da Gubbio e, forti di una esperienza che è stata molto positiva, abbiamo lavorato per estendere ad altri territori questa importante rete della solidarietà. Ora i Comuni interessati dai contributi sono tre, ma ci auguriamo di poter proseguire su questa strada e di riuscire non solo a perfezionare il progetto ma anche a coinvolgere altri comuni, così da poter offrire non solo un aiuto concreto ma anche un sostegno emotivo alle persone che ne hanno bisogno”.

“Solo a Gubbio – come spiegato dalla Vice Presidente della Fondazione, Cristina Colaiacovo – tra il 2013 e il 2016 sono stati erogati fondi per 680mila euro distribuiti a 2146 persone, di cui il 54% italiani e il 46% stranieri. Crediamo che il risultato ottenuto sia molto significativo, anche grazie al meccanismo di richiesta ed erogazione degli aiuti, che supera gli ostacoli burocratici ed offre una risposta immediata alle famiglie in situazione di emergenza”.

Nell’ottica di garantire continuità al progetto “le intese – ha spiegato il Segretario Generale della Fondazione, Fabrizio Stazi, che hanno una durata dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017, potranno essere rinnovate annualmente fino al 2019 in partenariato con le rispettive amministrazioni comunali e prevedendo anche la possibilità di coinvolgimento di altre associazioni o privati interessati ad offrire il proprio contributo, che andrebbe così ad incrementare il plafond di risorse già disponibili”.

Particolare soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci dei comuni coinvolti nel progetto.

“E’ una risposta vera – ha detto il primo cittadino di Gubbio, Filippo Mario Stirati – fondata su un principio di sussidiarietà che combina insieme i Comuni e le altre strutture sociali unendo esperienze, competenze e sensibilità. Quello già fatto a Gubbio rimane un esperimento efficace e riconosciuto dall’intera comunità, e questa nuova iniziativa non fa che rafforzare l’impegno con cui ci mettiamo al servizio delle persone maggiormente in difficoltà”.

Un aiuto economico “ma soprattutto – ha aggiunto il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, un segnale di speranza e di riscatto sociale per i soggetti che usufruiscono di questi contributi”.

Una risposta “che colma un vuoto – ha concluso il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino – al quale le amministrazioni comunali da sole non riuscirebbero a far fronte”.

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