Oggi è il Dantedì, il giorno scelto per celebrare la presunta data d’inizio del viaggio oltremondano – era il 25 marzo 1300- ed è anche il giorno in cui il Sommo Poeta ritorna con tutti gli onori sugli altari del culto nazionale che gli è dovuto nel settecentenario della sua morte.

A Perugia, l’Assessorato alla Cultura celebra questa ricorrenza attraverso una maratona di pillole dantesche che, per tutta la giornata, guiderà l’utente lungo un viaggio virtuale alla scoperta delle innumerevoli sfaccettature della vita e della poetica di Dante Alighieri, tramite concerti, conferenze e mostre.

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Anche la Fondazione CariPerugia Arte vuole celebrare Il Giorno di Dante con due disegni, inediti e mai esposti, della Collezione Marabottini.

I due acquerelli, entrambi databili alla metà del XIX secolo, richiamano il legame tra letteratura e arte, rappresentando l’incontro di Dante Alighieri con Giotto. Il tema non ha avuto una grande fortuna fra i pittori, ma in queste due opere (entrambe intitolate “Dante nello studio di Giotto”) viene ricondotto a elementi centrali, sia di carattere storico-artistico che culturale.

Nel primo, oltre a riconoscere i canoni di pacatezza e di castità narrative e formali cari al Purismo, emergono i colori della bandiera tricolore nelle vesti dei due artisti, assurti in epoca pre-risorgimentale a esempio della grandezza italiana.

Disegnatore italiano. Prima metà del XIX secolo, “Dante nello studio di Giotto”

Nel secondo Dante legge alcuni brani dell’Apocalisse, mentre Giotto, con in mano tavoletta e stilo, appunta alcune idee ispirate da quella lettura. Nell’opera emerge il tentativo di dare nuova vitalità al quadro di storia, depurandolo dei significati didascalici di cui era stato portatore in epoca romantica.

Disegnatore italiano. Metà del XIX secolo, “Dante nello studio di Giotto” (1850-1860).

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