PERUGIA – In che modo il potere ha utilizzato l’architettura come affermazione di se stesso? Se a parlare di argomento già di per se stesso avvincente è un personaggio del calibro di Sergio Rizzo, editorialista del Corriere della Sera, il risultato è una sala che ha fatto un pienone di persone che, tra curiosità e attenzione all’analisi storica, hanno voluto conoscere come nei secoli si sia modificata la relazione tra l’arte del costruire e l’arte del governare. Sergio Rizzo, a Perugia come relatore del secondo appuntamento di “Arte e potere”, il ciclo di conferenze organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalla Fondazione Cariperugia Arte, ha offerto al pubblico intervenuto sabato pomeriggio presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani – dove si è parlato l’incontro su “L’architettura come trionfo della volontà. L’esperienza dei totalitarismi del Novecento” – uno spaccato approfondito di tale legame partendo dal De Architectura di Marco Vitruvio Pollione e passando poi in rassegna alcune delle strutture simbolo di tale rapporto, tra cui la Rocca Paolina a Perugia, declinato in varie epoche e in diverse città del mondo.

Per formazione e studi architetto, Rizzo ha attirato l’attenzione dei presenti dimostrando come ci sia un tratto comune a tutti gli uomini di potere: voler essere ricordati per le loro azioni e le loro scelte. E come spesso per farlo associno il proprio nome ad un monumento, un palazzo, un ponte o una grande opera capace di sfidare il tempo.

Con lui anche il Alessandro Campi dell’Università di Perugia e Paolo Nardon dell’Accademia delle Belle Arti, che si sono soffermati soprattutto su come l’architettura si è sviluppata ed è stata utilizzata nel contesto dei regimi totalitari: dalla Germania nazista alla Russia comunista, passando ovviamente per l’Italia mussoliniana. E senza dimenticare esperienze più vicine a noi, come ad esempio quella della Corea del Nord. L’incontro è stato caratterizzato dal particolare coinvolgimento dei presenti che hanno preso la parola per fare domande ed interagire così con i relatori.

Il prossimo appuntamento è in programma per sabato 24 maggio, quando si parlerà di “Firenze al tempo della Repubblica di Pier Soderini”.

 

 

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