Le quattro strutture aperte dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve hanno distribuito oltre 300 tonnellate di beni di prima necessità grazie alle risorse dell’Ente perugino, che ha già stanziato oltre 1 milione di euro in due anni ed è pronto a dare ancora il suo contributo per l’apertura di una nuova sede

PERUGIA – Latte, uova, olio, passata di pomodoro, carne, zucchero, caffè, biscotti, frutta, verdura, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia domestica. L’elenco comprende 174 referenze ed assume un valore particolarmente significativo perché stiamo parlando di oltre 300 tonnellate di beni di prima necessità che, grazie al sostegno degli Empori della Solidarietà, sono stati distribuiti a 2.800 persone indigenti – adulti, ma anche tanti bambini – che vivono nel territorio perugino.

Dall’8 settembre del 2014, data di nascita del primo Emporio chiamato simbolicamente “Tabgha”, come la località in cui avvenne il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve ne ha aperti quattro, attivando oltre 1000 tessere che permettono di ottenere gratuitamente i prodotti commisurate alle necessità e caratteristiche della famiglia richiedente.  Alla luce degli ultimi dati Istat sulla povertà che fotografano un inasprimento delle situazioni di disagio in Umbria a causa della crisi che ha inciso pesantemente sui livelli occupazionali, facendo una stima i nuclei familiari in difficoltà che hanno beneficiato di questi strumenti hanno ricevuto aiuti alimentari per circa 530mila euro nell’arco di due anni.

Il progetto ha visto sin dalle origini il coinvolgimento della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che, costantemente impegnata in azioni di supporto alle famiglie umbre colpite da difficoltà economiche, intende offrire ancora il proprio contributo per rafforzare un sistema che, superata la logica restrittiva del “pacco viveri”, permette alle persone che hanno presentato domanda (presso la Caritas parrocchiale di appartenenza) e che hanno ottenuto il beneficio della card a punti, di recarsi presso questi veri e propri mini market per selezionare ciò di cui hanno veramente bisogno, peraltro accolti dall’entusiasmo e dalla generosità con cui i 175 volontari che operano nelle strutture si mettono al servizio del prossimo.

Dal 2014 al 2016 l’Ente perugino ha così stanziato a favore dell’Arcidiocesi Perugia – Città della Pieve 1.150.000 euro, di cui 300.000 euro indirizzati all’adeguamento strutturale degli Empori ed i restanti 850.000 euro finalizzati all’acquisto di generi alimentari. Grazie a tale impegno i quattro Empori hanno ricevuto circa 337 tonnellate di beni, di cui oltre la metà, il 57%, sono stati approvvigionati tramite acquisto con le erogazioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Il restante 43% è frutto di donazioni avute dall’Unione Europea, da aziende produttrici e GDO, da cittadini, da parrocchie e da associazioni di varia natura.

Nel documento programmatico triennale 2017-2019 la Fondazione ha previsto un ulteriore stanziamento di 150.000 euro destinato all’apertura di un quinto Emporio che opererà nella zona di Ponte Felcino, Pontevalleceppi e Ponte Pattoli e che andrà così ad ampliare il bacino dei destinatari degli aiuti già coperto dall’Emporio “Tabgha” a Perugia città, dal “Divina Misericordia” a Sant’Andrea delle Fratte, dal “Betlemme” a Marsciano e dal “Siloe”, l’ultimo nato inaugurato a Ponte S. Giovanni ad agosto 2016.

L’obiettivo non è soltanto quello di incrementare la quantità degli Empori, ma anche quello di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi.

Ad esempio, a settembre 2016 al “Tabgha” è stata sperimentata la card dedicata ai ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 che permette di beneficiare di prodotti necessari per l’attività scolastica, come quaderni, penne e pennarelli. Il test ha avuto un riscontro molto positivo, con 186 tessere attivate, e pertanto l’iniziativa verrà estesa a tutti gli altri Empori.

Inoltre, che oltre alla card dei prodotti di prima necessità è possibile richiedere una ulteriore tessera che permette di ottenere una fornitura di prodotti per i bambini fino a 18 mesi (fino a 24 mesi a partire da gennaio 2017) che spazia dai pannolini, ai biscotti agli omogeneizzati.

Sempre sul fronte alimentare, poi, si punta anche a rinegoziare l’attuale paniere per ottenere condizioni di vendita migliori e ad introdurre cibo etnico per andare maggiormente incontro alle esigenze delle diverse popolazioni che vivono nel territorio.

Un progetto dal grande valore sociale e sempre più ambizioso, dunque, che punta anche a rafforzare la sinergia con gli altri Empori della solidarietà attivi nel territorio umbro, dove in totale se ne contano nove, per mettere a fattor comune le best practice e gestire in modo più efficace e più efficiente le risorse a favore della sostenibilità di ogni singola struttura

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia continuerà a fare la sua parte – commenta il presidente Giampiero Bianconi – nella certezza che in questo momento di grande difficoltà è fondamentale destinare aiuti alle fasce di popolazione più colpite dalla crisi. Poter garantire almeno i beni di prima necessità, a maggior ragione per i bambini, è una missione che condividiamo ampiamente con la Caritas e che ci vedrà impegnati nello sviluppo delle iniziative future”.

 

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